TRIVELLE IN SICILIA, PiTESAI RIGUARDA IL TERRITORIO NAZIONALE
E’ STATO IL MISE (CRIPPA) A DIRLO IL 10 LUGLIO 2019 IN RISPOSTA AD UN’INTERROGAZIONE
PATUANELLI CONFERMA? Leggi tutto “TRIVELLE IN SICILIA, PiTESAI RIGUARDA IL TERRITORIO NAZIONALE”
MISE: SICILIA FUORI DAL PiTESAI
ALLA FINE IL ROSPO E’ VENUTO FUORI. E CHE ROSPO!
MISE: SICILIA FUORI DAL PiTESAI. PER ISTANZE E PERMESSI PETROLIFERI NESSUNA SOSPENSIONE E NESSUN PIANO.
PATUANELLI CHIARISCA IN PARLAMENTO.
TEMPA ROSSA, I NO TRIV E IL PARTITO DEL GIURASSICO
Alla vigilia dello start di Tempa Rossa, Il Coordinamento No Triv ed il Direttore Emerito de La Staffetta Quotidiana (già Rivista Italiana del Petrolio) sono stati protagonisti di un confronto a distanza, consumatosi sugli spazi web della nota rivista on line. Leggi tutto “TEMPA ROSSA, I NO TRIV E IL PARTITO DEL GIURASSICO”
TEMPA ROSSA AI NASTRI DI PARTENZA: EMISSIONI CO2 DA RECORD
L’inizio delle attività estrattive del secondo maggior giacimento di petrolio di tutta L’Europa continentale è ormai cosa fatta. Nella seduta del Consiglio Regionale del 27 Novembre il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha annunciato che è stata raggiunta un’intesa con Total, Shell e Mitsui Italia.
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TEMPA ROSSA AI NASTRI DI PARTENZA: EMISSIONI CO2 DA RECORD
Il Coordinamento Nazionale No Triv: ” Stiamo valutando azioni legali. Per Total, Shell e Mitsui Italia non sarà una passeggiata “
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UN ANNO DI EASTMED POSEIDON
Rassegna Stampa (ragionata) al 20 novembre 2019
Ma quanto ci costa la transizione?
TRIVELLE TRICOLORI, AAA CERCASI PiTESAI
TRIVELLE TRICOLORI, AAA CERCASI PiTESAI
A quando la presentazione della bozza del Piano? Prima 30 luglio, poi 30 ottobre e ora quando?
PARTITO IL PROCESSO ENI PETROLGATE 2, IL MINISTERO DELL’AMBIENTE NON SI E’ COSTITUITO PARTE CIVILE
NOTA DEL COORDINAMENTO NAZIONALE NO TRIV
PARTITO IL PROCESSO ENI PETROLGATE 2, IL MINISTERO DELL’AMBIENTE NON SI E’ COSTITUITO PARTE CIVILE
Lo scorso 28 Ottobre, si è celebrata presso il Tribunale di Potenza la prima udienza del processo con rito immediato avverso l’imputato Enrico Trovato, ex dirigente responsabile del DIME ( Distretto Meridionale ENI) dal 23/09/2014 al 31/1/2017 e gestore del COVA di Viggiano, su disposizione del PM, perché agendo in concorso con i precedenti dirigenti (Gheller e Palma, nei cui confronti si procederà separatamente) concorreva con la propria condotta a cagionare il disastro ambientale (sversamento di oltre 400 tonnellate di greggio), accertato ufficialmente soltanto il primo Febbraio 2017.
Il presidente della Corte, Baglioni, ha proceduto a fare appello a consegnare le richieste di costituzione di parte civile al Cancelliere.
Nella folta delegazione di legali che in fila consegnavano le richieste di costituzione di parte civile (sembra che si siano costituiti oltre 100 soggetti), NON C’ERA quello del MINISTERO DELL’AMBIENTE
La difesa non si lasciava sfuggire l’occasione per rimarcare la MANCATA COSTITUZIONE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE, quasi a voler significare l’inconsistenza del processo.
All’osservazione sollevata dalla difesa di mancata costituzione da parte del MinAmbiente, il Presidente ha disposto di produrre notifica al Ministero.
La prossima udienza è stata fissata alle ore 10 del 4 Dicembre 2019.
Cosa deciderà il Ministro Costa nel frattempo? Se ne starà bellamente a guardare dalla finestra o manterrà fede agli impegni assunti in Parlamento in occasione della risposta all’interrogazione presentata da Rossella Muroni?
NOTA TECNICA: a legittimazione a costituirsi parte civile nei processi per reati ambientali aventi ad oggetto fatti compiuti successivamente al 29 aprile 2006 a seguito della abrogazione dell’art. 18, comma terzo, della l. n. 349 del 1986 derivante dall’entrata in vigore dell’art. 318, comma secondo, lett. a), del d.lgs. n. 152 del 2006, spetta, in via esclusiva, allo Stato per il risarcimento del danno ambientale di natura pubblica, inteso come lesione dell’interesse pubblico alla integrità e salubrità dell’ambiente
Roma, 2 novembre 2019
Coordinamento Nazionale No Triv
IMU SU TRIVELLE IN MANOVRA, TANTO RUMORE PER NULLA
L’IMU sulle piattaforme off-shore inserita nella bozza di decreto fiscale presentato dal Governo varrebbe 6 milioni di euro l’anno, di cui 4,3 andrebbero allo Stato. Secondo ANCI, la questione varrebbe invece almeno 300 mln di euro.
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